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EMMANUELE
Chi ha letto il libro Non c’è più religione potrà domandarsi da dove provenga la spiegazione della risurrezione fornita da Emmanuele, alias Gesù. Tale spiegazione ricalca quella dell’autrice australiana Barbara Thiering, la quale è convinta di avere trovato un codice segreto nei Rotoli del Mar Morto. Secondo questa “studiosa”, Gesù sarebbe stato il “sacerdote empio” menzionato nei Rotoli, sarebbe stato crocifisso a Qumran e sepolto in una grotta presso il Mar Morto. Però sarebbe stato solo vittima di una morte apparente, causata da un veleno somministratogli sulla croce. In seguito, Simon Mago avrebbe rianimato Gesù facendo uso di mirra e di un purgante (che io per pudore ho tralasciato) per disinfiammare le mucose. Una volta ristabilitosi, Gesù avrebbe sposato Maria Maddalena, avrebbe però in seguito divorziato e quindi sposato Lidia, altra figura minore del Nuovo Testamento. Avrebbe concluso la sua vita a Roma. Io ho aggiunto il veleno tratto dal pesce palla, la tetrodotossina, usata per creare gli zombie (ne parlo brevemente nell’articolo Vampiri, alla pagina Religioni). Questa mia aggiunta però non è plausibile perché il pesce palla vive nei mari tropicali e per quanto ne so non è presente nel Mediterraneo. Era una nota di colore che mi piaceva, tutto qui.
India — Io faccio dire a Emmanuele di essere andato, anziché a Roma, in India, perché nel Kashmir vi è la tradizione secondo cui Gesù dopo la risurrezione si sarebbe trasferito lì. A >rinagar, a detta dei cristiani del luogo, ci sono le tombe di Gesù e della Madonna (secondo i musulmani sono invece due santi islamici). Nel mio racconto Emmanuele va in India anche in precedenza, per imparare i trucchi dei santoni indiani. Infatti da millenni in India vi è questa tradizione di santoni che eseguono giochi di prestigio spacciandoli per atti soprannaturali o miracolosi. Ne abbiamo un esempio recente: Sai Baba. Molti sono convinti di averlo visto compiere miracoli, per esempio la famosa apparizione di cenere “sacra” sulle mani. In realtà erano palline di sterco bovino, sbriciolate al momento opportuno. Molti fedeli poi ingerivano questa cenere sperando in un effetto taumaturgico.
Nazareno — Un altro dettaglio è la spiegazione del termine Nazareno, che faccio dare da Emmanuele. In Matteo 2,23 è detto che Giuseppe, dopo il ritorno dall’Egitto, «andò ad abitare in una città chiamata Nazaret, affinché si adempisse quello che era stato annunciato dai profeti: “Egli sarà chiamato Nazareno”». Matteo non cita quali profeti avessero detto così, e in effetti non esiste nessuna profezia in tal senso. Però Nazareno non può voler dire “di Nazaret”. L’attribuzione di Nazaret quale luogo di provenienza di Gesù è frutto di un malinteso su questo termine. Nei Vangeli la località di Nazaret è chiamata Nazarét o Nazaréth o Nazará, mentre l’aggettivo usato è Nazoraíos (con un omega come seconda vocale al posto dell’alfa), che linguisticamente non può derivare da Nazaret. Il termine babilonese nasir o nasiri o neser indicava un “custode dei misteri” o “protettore dei segreti” religiosi, insomma un esperto di religione. È possibile che sia questa l’origine del termine Nazareno, ma in tal caso sarebbe curioso sapere come e soprattutto dove Gesù avesse acquisito tale appellativo. Per questo io faccio dire a Emmanuele di essere stato in Mesopotamia, ma per quanto ne so nessuno studioso ha ipotizzato un’eventualità del genere.
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