NOSTRADAMUS
È possibile prevedere il futuro? Molte persone ritengono evidentemente di sì, se è vero che, come dicono i sondaggi, un italiano su quattro consulta ogni giorno l’oroscopo, senza contare i milioni di clienti di cartomanti, chiromanti e veggenti di vario genere. La motivazione fondamentale è la stessa del ricorso alle religioni: un bisogno di certezze e di rassicurazione per affrontare un mondo che è percepito come caotico e generalmente ostile. Allora è bello sentirsi dire da un mago che, sì, l’affare andrà in porto o si troverà l’anima gemella oppure, da un sacerdote, che le sofferenze saranno ripagate e ci si potrà guadagnare il paradiso, o anche tutte queste cose assieme. Lo scopo di questi consulti è la rassicurazione, non la conoscenza vera e propria del futuro. In effetti, conoscere con esattezza gli eventi a venire sarebbe tragico. Proviamo a pensare a che cosa faremmo se qualcuno ci predicesse il giorno preciso della nostra morte: se anche questa data fosse lontana quarant’anni, vivremmo questi quarant’anni contando i giorni che ci restano. Sarebbe come morire prima di morire. E naturalmente maghi, astrologi e cartomanti si guardano bene dall’annunciare disgrazie o eventi negativi: i loro clienti vanno alla ricerca di una speranza, non di una paura.
Caos — Prevedere il futuro è però impossibile, perché quanto avviene nelle società umane è la somma dei comportamenti individuali; siccome ciascuno di noi dispone di un’ampia libertà di scelta su come comportarsi, e la vita di ognuno è strettamente legata a quella dei suoi vicini, prevedere l’andamento delle vicende umane comporterebbe l’esame di milioni e milioni di variabili indipendenti, cosa che nemmeno il computer più potente riuscirebbe a fare. Da un punto di vista teorico, le società umane possono essere considerate dei sistemi caotici, ossia sistemi complessi non in equilibrio. Caos, per la scienza, non significa disordine, ma designa una serie di fenomeni che avvengono in situazioni complesse, dove variazioni anche piccole possono causare conseguenze di ampia portata, ma non è mai possibile dire anticipatamente se sarà così oppure no. Per esempio, non si possono prevedere i terremoti, perché lo sfregamento delle faglie tettoniche è continuo, ma non si riesce mai a sapere in anticipo se il contatto darà origine a un movimento insignificante, registrato solo dai sismografi, oppure a un’immane catastrofe.
Sarajevo — Lo stesso avviene per le società umane, in cui episodi minimi possono condurre a conseguenze enormi. Vediamo un esempio famoso. Il 28 giugno 1914, a Sarajevo, vi erano almeno sette giovani serbi, tre dei quali giunti da Belgrado, armati e appostati in punti strategici per colpire l’arciduca austriaco Francesco Ferdinando, erede al trono asburgico, in visita alla città. Uno dei giovani giunti da Belgrado, il diciannovenne Nedeljko Cabrinovi,, lanciò una bomba contro l’auto dell’arciduca. L’ordigno rimbalzò sulla capote ripiegata e rotolò a terra, dove esplose provocando una ventina di feriti non gravi, ma Francesco Ferdinando rimase illeso. Dopo una cerimonia di saluto in municipio, il programma della giornata prevedeva una visita al locale museo, ma l’arciduca volle invece recarsi all’ospedale per incontrare le vittime dell’attentato. Nessuno però avvertì gli autisti di questo cambiamento di programma. Quando l’auto che trasportava Francesco Ferdinando e la moglie Sofia, provenendo dal lungofiume, svoltò a destra in direzione del museo, il governatore militare Potiorek, seduto nella stessa auto, dette in escandescenze e obbligò l’autista a fermarsi e a innestare la retromarcia per tornare sul lungofiume. Poiché la manovra, con le automobili di allora, richiedeva qualche secondo in più rispetto a oggi, il veicolo si trovò praticamente fermo proprio nel punto in cui era appostato il serbo Gavrilo Princip, il quale approfittò dell’occasione per sparare quattro colpi di pistola, uccidendo l’arciduca e la moglie. Da quell’attentato, come sappiamo, derivò una serie di conseguenze che portarono di lì a poco allo scoppio della prima guerra mondiale. Questo non significa che dobbiamo addossare al povero Potiorek la colpa di un conflitto con almeno 14 milioni di morti, ma dà un’idea delle possibili enormi conseguenze di fatti in apparenza minuscoli. E il punto è che, come nel caso dei terremoti, non è mai possibile sapere in anticipo se un dato evento o fenomeno sia destinato ad avere conseguenze irrilevanti oppure catastrofiche.
Prevedere il futuro — Pertanto non è possibile prevedere il futuro. Nonostante questo, come si diceva più sopra, molte persone sono convinte del contrario. In un certo senso, però, prevedere il futuro è possibile, anzi è alla portata di tutti noi. Ogni anno, in dicembre, schiere di astrologi e indovini si sforzano di elaborare previsioni sull’anno che sta per incominciare. Generalmente le previsioni non sono molto azzeccate; per esempio, andando a rivedere i vaticini relativi al 2001, nessun astrologo aveva previsto gli attentati dell’11 settembre negli Stati Uniti o la guerra in Afghanistan due mesi dopo. Tuttavia qualche previsione giusta si trova sempre, ma non è difficile. Possiamo provare anche noi. Quando si avvicina l’anno nuovo, scriviamo per esempio 100 previsioni sui successivi dodici mesi, non importa se consultando le stelle, la sfera di cristallo o le viscere degli animali, o semplicemente tirando a indovinare. Possiamo consegnare a qualche amico un foglio con le nostre previsioni per garantire che non ci siano nostri interventi successivi. Alla fine dell’anno andiamo a vedere che cosa abbiamo saputo prevedere. È probabile che vi siano almeno tre o quattro previsioni giuste, specialmente se sono piuttosto vaghe. Se vorremo poi intraprendere una carriera di sensitivi o di veggenti, sarà sufficiente dare ampia risonanza a quelle tre o quattro previsioni giuste ed evitare di menzionare le 96 o 97 previsioni sbagliate. Troveremo sicuramente qualcuno disposto a darci credito.
Veggente — Parlando di previsioni sul futuro non si può evitare di menzionare Nostradamus. Il famoso veggente francese (Michel de Nostredame, 1503-1566) ha ancora numerosi seguaci, che ritengono di trovare nei suoi scritti, e in particolare nelle famose Centurie, una traccia di tutto ciò che avviene. In realtà, chi ha letto le Centurie sa che come previsioni sul futuro, e specialmente su avvenimenti recenti per noi e pertanto lontani diversi secoli da Nostradamus, quelle celebrate quartine sono molto deludenti. In primo luogo sono volutamente contorte e vaghe, zeppe di riferimenti simbolici, in molti casi sgrammaticate, spesso con i verbi all’infinito (Nostradamus parla come Tarzan). In secondo luogo, sebbene lo stesso veggente affermi che le previsioni si riferiscono a un futuro anche molto remoto, fino all’anno 3797, gli eventi previsti presuppongono un mondo, anzi un’Europa, visto che del resto del pianeta si parla ben poco, sempre uguale alla situazione del Cinquecento: Stati grandi e piccoli sempre in guerra fra loro, assedi di città, alleanze fra signorotti locali, congiure di palazzo, tradimenti, con un contorno di pestilenze, carestie e strani fenomeni celesti.
Interpretazioni — Quando succede un fatto clamoroso, subito interviene qualche sedicente «interprete ufficiale» di Nostradamus per dimostrare che era previsto. Naturalmente non si poteva capire prima che succedesse; e per collegare qualche quartina all’evento in questione bisogna quanto meno tradurre il testo in maniera opportuna, se necessario inventandosi di sana pianta qualche parola, o addirittura mescolando i versi di più quartine. Ma, come detto, qualcuno disposto a credere a queste cose si trova sempre.
Hitler — Sull’argomento sono già stati scritti diversi libri, per cui possiamo limitarci a due esempi piuttosto noti: Hitler e la rivoluzione francese, due casi spesso citati in articoli di giornale come previsioni azzeccate del veggente di Salon. Nella quartina IV.68 delle Centurie compare il nome Hilter, che da molti interpreti è considerato un evidente riferimento a Hitler. In realtà il termine è un errore di stampa o di trascrizione, poiché l’edizione originaria diceva invece Hister; siccome era scritto con quella s allungata che si usava un tempo (∫) e che si confonde facilmente con la f o anche con la l, nelle edizioni successive è venuto fuori Hilter, che non ha significato. Invece Hister è un antico nome del basso corso del Danubio. E in effetti la quartina menziona il Reno e questo Hister, ossia il Reno e il Danubio (intendendo i popoli del Reno e del Danubio). Non si parla dunque di una persona di nome Hister o Hilter e tanto meno Hitler, né vi sono riferimenti a un dittatore o capo di governo o condottiero militare che avrebbe causato tragedie in Europa.
Rivoluzione — L’altra famosa «previsione» di Nostradamus riguarda la rivoluzione francese. Questa sarebbe contenuta non nelle Centurie vere e proprie bensì nella Lettera a Enrico II, con cui Nostradamus dedica le sue quartine al re di Francia. A questo proposito si può fare una digressione dicendo che la fama di Nostradamus, già durante la sua vita, derivò dalla sua previsione della morte dello stesso Enrico II, avvenuta nel 1559. Nella quartina I.35 delle Centurie, pubblicata per la prima volta nel 1555, il veggente parla di un leone giovane che vincerà in duello un leone vecchio. Questo si riferirebbe alla morte di Enrico II in seguito alle ferite riportate durante un torneo, in un combattimento contro un cavaliere più giovane. Però nei Presagi, altra serie di predizioni di Nostradamus, nel parlare del mese di luglio del 1559, in cui muore Enrico II, non c’è menzione di questo evento luttuoso. Tornando alla rivoluzione francese, nella Lettera a Enrico II è citata la data del 1792, che non è l’anno di inizio della rivoluzione ma quello in cui ha fine la monarchia, con la proclamazione della prima repubblica. Non è esattamente la stessa cosa, ma ci si può anche passare sopra. Che cosa dice però il testo? Che fino al 1792 ci sarebbe stata nell’Africa settentrionale una lunga e aspra persecuzione dei cristiani. Ora, non risulta che tale persecuzione ci sia stata, ma soprattutto nel testo non si parla di rivoluzione, né di monarchia, e nemmeno della Francia. La menzione dell’anno 1792 è un’eccezione nelle previsioni di Nostradamus, che in genere non riporta date (così è più difficile smentirlo). Una delle poche date menzionate è quella del luglio del 1999 (quartina X.72), in cui sarebbe dovuto discendere dal cielo un re per dare inizio a una nuova epoca. Naturalmente nel luglio del 1999 non è successo proprio niente. Eravamo tutti in vacanza.
Ø Vai a Settimana Ø Vai a Irrazionale Ø Vai a Astri Ø Vai a Zodiaco Ø Vai ad Astrologia Ø Torna a Religioni Ø Torna alla Pagina iniziale
|