Casella di testo: Roberto Sorgo                                                                                            Pagina iniziale > Religioni > San Gennaro

SAN GENNARO

 

 

Una reliquia piuttosto famosa, soprattutto in Italia, è il sangue di San Gennaro. Conservato in due piccole ampolle di vetro, il sangue compie un paio di volte l’anno il «miracolo» di liquefarsi, cioè di passare dallo stato solido a quello liquido, senza apparente intervento esterno.

La spiegazione di questo evento inconsueto si deve al Cicap (www.cicap.org) e in particolare a Luigi Garlaschelli, chimico dell’Università di Pavia, che a quanto pare si è specializzato nel cosiddetto paranormale religioso. Gli scienziati del Cicap hanno riprodotto in laboratorio una sostanza analoga al sangue di San Gennaro, utilizzando composti reperibili nel medioevo. Tale sostanza ha la caratteristica di essere tissotropica, cioè si trova in uno stato pastoso, quasi solido, ma se agitata passa allo stato liquido. Esistono in commercio varie sostanze con proprietà tissotropiche; molte pitture per imbiancare, per esempio, durante il trasporto sono piuttosto dense, ma non appena agitate col pennello diventano liquide e sono pronte per l’uso; però forse la più conosciuta fra le sostanze tissotropiche è il ketchup, che come noto diventa liquido quando si agita la bottiglietta.

 

Composto — Il composto realizzato dal Cicap è una sospensione colloidale di idrossido di ferro in acqua con ioni sodio e cloro; la sostanza, che di per sé è di colore rosso e non richiede quindi nemmeno un colorante, è stata realizzata con carbonato di calcio (ricavabile per esempio dai gusci d’uovo), sale comune, acqua e cloruro ferrico. Quest’ultimo ingrediente, di per sé raro, si trova in natura sotto forma di molisite nella lava dei vulcani attivi, come il Vesuvio, ed è quindi facilmente reperibile nella zona di Napoli.

Naturalmente gli scienziati hanno solo realizzato una sostanza che si comporta allo stesso modo del sangue di San Gennaro, cioè passa allo stato liquido se viene agitata, come avviene durante il «miracolo»; non hanno analizzato il contenuto delle ampolle, poiché la Curia napoletana si oppone all’apertura dei preziosi recipienti.

 

Gennaro — Non si sa pertanto che cosa ci sia effettivamente in quelle ampolle. L’unica cosa certa è che non vi è il sangue di San Gennaro. Infatti questo Gennaro secondo la tradizione fu vescovo di Benevento e morì decapitato a Pozzuoli nel 305 durante la persecuzione indetta dall’imperatore Diocleziano; in realtà di lui non si sa nulla di preciso, nemmeno se sia esistito davvero. Il cosiddetto miracolo è attestato per la prima volta nel 1398, oltre mille anni dopo la morte del santo. Si tratta pertanto di un altro prodotto medievale, perfettamente inserito nel culto e nel commercio delle reliquie di quell’epoca. E la liquefazione non è affatto miracolosa, a meno che non si voglia considerare miracoloso pure il ketchup.

 

 

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